Mannaggia lu U’vern
chi ha cacciat la stanziola
r fach semp chiang’
quegghj pov’r figliol
Mannaggia lu Uvern
chi ha n’v’nta’t la ferrovia
li uagliun piglian vija
e r figliol cum anna fà!
Lu vì, lu vì, mò ven
lu tren p sotta terra
li uagliuon vann a la uerra
e r figliol cum anna fà!
Lu vì, lu vì, mò ven
lu tren chi caccia lu fum
s porta li uaglion e r
figliol cum anna fà!
Sò scis a la stanziola
p vrè la lettorina,
lu tren chi camina
e luntan se ne và
E maledetto quel giorno
chi è arr’vata la ferrovia
s porta l’ammor mij
chissà quando ritornerà
Mò sona mat’tin
ind a gh’Isch e lu Saparon
lu frisch r lu tren
nuj sciam e igghj ven
TRADUZIONE DAL DIALETTO CALITRANO
Mannaggia il Governo
che ha istituito la stazione
le fa piangere sempre
queste giovani figlie
(a causa della partenza dei ragazzi che vanno in cerca di lavoro altrove)
Mannaggia il Governo
che ha inventato la ferrovia
i maschi pigliano via (espatriano)
e le ragazze come devono fare?
(alle ragazze che restano nella loro terra viene a mancare la scelta per maritarsi)
Eccolo, eccolo , ora viene (arriva)
il treno sotterraneo
i maschi partono in guerra
e le ragazze come devono fare
(sotterraneo perchè attraversa parecchie gallerie,
le ragazze restano a disperarsi)
Eccolo, eccolo , ora viene (arriva)
il treno che emette fumo (a carbone)
porta via i giovanotti
e le ragazze come devono fare?
Sono sceso alla stazione
per vedere la littorina
il treno che cammina (corre)
e lontano se ne va
Maledetto quel giorno
che è arrivata (qui) la ferrovia
si porta il mio amore
chissà quando ritornerà
Ora suona la prima campana (quella mattutina)
alle contrade Isca e Saparone
s’ode il fischio del treno,
noi andiamo (a lavorare) mentre lui fugge via
(nell’agro di Calitri, nella piana dell’Ofanto, gran parte della strada ferrata attraversa le contrade sopra nominate, una volta ricoperte di vigneti, frutteti ed orti. I contadini alla prima campana già erano in cammino per raggiungere il loro terreni. La povera gente non possedeva orologi, per cui, il ritmo lavorativo quotidiano era scandito dai rintocchi della campana della chiesa madre)
Il documentario parla del ripristino della ferrovia Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, soppressa nel 2010 e, resa operativa per quattro giorni nel mese di agosto 2016 ad uso turistico in occasione dello “Sponz Fest” di Calitri
n occasione dello Sponz Fest 2016 organizzato da Vinicio Capossela, finalmente l’associazione In Loco Motivi di Pietro Mitrione è riuscita nell’intento di riaprire, dopo quasi 6 anni, la linea ferroviaria Avellino – Rocchetta, al momento attiva da Rocchetta a Conza – Andretta – Cairano, dove si sono attestate le corse del Treno Storico di Fondazione FS, in doppia simmetrica D345.1142 + D343.1030… buona visione!
http://www.mizzica.net/?p=3585
“Prossima fermata” raccoglie dei momenti del treno turistico inserito nel cartellone dello Sponz Festival di Calitri (AV). Tratta: Conza-Andretta-Cairano e Rocchetta Sant’Antonio, Lacedonia. Emergono i racconti sia di chi ha lottato per la riapertura di questa tratta, sia di chi con molto entusiasmo è accorso a questo appuntamento per salire sul treno e rivivere dei ricordi di gioventù, sia di chi non ha voluto farsi sfuggire l’esperienza di viaggiare su di un treno turistico.
La Avellino-Rocchetta è la quarta ferrovia turistica più frequentata d’Italia. Il bilancio sull’anno 2017 diffuso da Fondazione Fs sul turismo ferroviario mostra segnali positivi per tutto il settore e incoraggia a lavorare sul progetto di recupero totale della ferrovia del De Sanctis.
Intanto perché complessivamente 130mila turisti hanno scelto, nel biennio 2016-17, i treni d’epoca di Fondazione FS per provare un’esperienza di viaggio lenta, scoprire scorci suggestivi d’Italia e luoghi ricchi di storia e cultura. Un +47% di corse effettuate rispetto al 2016, +53% di chilometri percorsi, ma anche +14% di turisti e oltre il doppio dei ricavi rispetto all’anno precedente per un incasso su tutto il territorio nazionale pari a 2 milioni e 200mila euro. Un trend positivo e in crescita che può aprire la strada a nuovi investimenti, anche alla luce della legge 128 del 2017 che individua, tra le linee prive di servizio di trasporto pubblico locale, quelle da adibire a ferrovie turistiche. Tra queste c’è anche la Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio.
Ma delle nove linee ferroviarie riaperte in Italia all’esercizio turistico a partire dal 2014 attraverso l’iniziativa “Binari senza tempo”, sono due quelle campane. Oltre alla tratta irpina, figura nel progetto anche la Benevento-Boscoredole che passa per Pietrelcina.
E i numeri incoraggiano. La Avellino-Rocchetta si piazza al quarto posto della classifica delle linee più scelte dai turisti. In vetta spicca la Sulmona-Carpinone, detta anche la Transiberiana d’Italia – foto in basso da “Le rotaie”, con le sue 92 corse nel 2017 e i suoi 12.780 passeggeri. Al secondo posto troviamo la Asciano-Monte Antico tra le province di Siena e Grosseto, che di corse ne ha fatte 122 nello scorso anno per un totale di 7920 viaggiatori. Medaglia di bronzo per la Agrigento-Porto Empedocle, che attraversa la suggestiva Valle dei templi, con 92 corse e 4516 passeggeri.
Tutte e tre le linee sono state riattivate però nel 2014. La Avellino-Rocchetta invece, dopo un weekend di viaggi nell’agosto del 2016, ha ripreso a funzionare e in modo ancora parziale soltanto nella scorsa estate. La riapertura e il recupero dell’intero percorso è tuttora in divenire, domenica scorsa la consegna di ulteriori due stazioni: Cassano Irpino e Montemarano. Eppure nel 2017, con la tre giorni dello Sponz Fest Express e con il weekend del Treno delle castagne a Montella, la ferrovia irpina ha totalizzato 22 corse e 4484 viaggiatori. Quarto posto appunto nella classifica stilata da Fondazione Fs, ma se si prova fare una media per viaggio addirittura primo. Parliamo di biglietti venduti a pochi euro, in questa fase, ma che in presenza di servizi e un’offerta turistica qualificata sul territorio (a partire dalla predisposizione o meno di navette per collegare le stazioni ai luoghi di interesse) potrebbero anche costare qualcosa in più.
Numeri migliori anche della vicina Benevento-Boscoredole che con treni in partenza alternativamente da Salerno e Napoli consente di raggiungere il polo religioso di Pietrelcina, luogo natale di Padre Pio. 34 corse e 1304 viaggiatori totali per la linea sannito-molisana nel 2017. Dati sicuramente destinati a crescere per la presenza di un attrattore riconosciuto e riconoscibile come appunto il santo. Attrattore che manca alla Avellino-Rocchetta, dove però il modello del treno collegato a singoli eventi sembra avere buone potenzialità. Il boom oggi è sicuramente giustificato dalla novità, per gli anni a venire molto dipenderà da come amministrazioni e associazioni sapranno organizzarsi, fare rete e attivare canali promozionali, sulla scia ad esempio di quanto fatto per Montemarano con il Touring Club. http://www.irpiniapost.it/ferrovie-turistiche-lirpinia-e-gia-quarta/
Mannaggia lu U’vern
chi ha cacciat la stanziola
r fach semp chiang’
quegghj pov’r figliol
Mannaggia lu Uvern
chi ha n’v’nta’t la ferrovia
li uagliun piglian vija
e r figliol cum anna fà!
Lu vì, lu vì, mò ven
lu tren p sotta terra
li uagliuon vann a la uerra
e r figliol cum anna fà!
Lu vì, lu vì, mò ven
lu tren chi caccia lu fum
s porta li uaglion e r
figliol cum anna fà!
Sò scis a la stanziola
p vrè la lettorina,
lu tren chi camina
e luntan se ne và
E maledetto quel giorno
chi è arr’vata la ferrovia
s porta l’ammor mij
chissà quando ritornerà
Mò sona mat’tin
ind a gh’Isch e lu Saparon
lu frisch r lu tren
nuj sciam e igghj ven
TRADUZIONE DAL DIALETTO CALITRANO
Mannaggia il Governo
che ha istituito la stazione
le fa piangere sempre
queste giovani figlie
(a causa della partenza dei ragazzi che vanno in cerca di lavoro altrove)
Mannaggia il Governo
che ha inventato la ferrovia
i maschi pigliano via (espatriano)
e le ragazze come devono fare?
(alle ragazze che restano nella loro terra viene a mancare la scelta per maritarsi)
Eccolo, eccolo , ora viene (arriva)
il treno sotterraneo
i maschi partono in guerra
e le ragazze come devono fare
(sotterraneo perchè attraversa parecchie gallerie,
le ragazze restano a disperarsi)
Eccolo, eccolo , ora viene (arriva)
il treno che emette fumo (a carbone)
porta via i giovanotti
e le ragazze come devono fare?
Sono sceso alla stazione
per vedere la littorina
il treno che cammina (corre)
e lontano se ne va
Maledetto quel giorno
che è arrivata (qui) la ferrovia
si porta il mio amore
chissà quando ritornerà
Ora suona la prima campana (quella mattutina)
alle contrade Isca e Saparone
s’ode il fischio del treno,
noi andiamo (a lavorare) mentre lui fugge via
(nell’agro di Calitri, nella piana dell’Ofanto, gran parte della strada ferrata attraversa le contrade sopra nominate, una volta ricoperte di vigneti, frutteti ed orti. I contadini alla prima campana già erano in cammino per raggiungere il loro terreni. La povera gente non possedeva orologi, per cui, il ritmo lavorativo quotidiano era scandito dai rintocchi della campana della chiesa madre)
aspettando il treno
con Vinicio Capossela
san Tommaso del Piano
8 marzo 2015
https://www.archiviofondazionefs.it/it/volume?yearStart=1899&yearEnd=1910
Il documentario parla del ripristino della ferrovia Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, soppressa nel 2010 e, resa operativa per quattro giorni nel mese di agosto 2016 ad uso turistico in occasione dello “Sponz Fest” di Calitri
n occasione dello Sponz Fest 2016 organizzato da Vinicio Capossela, finalmente l’associazione In Loco Motivi di Pietro Mitrione è riuscita nell’intento di riaprire, dopo quasi 6 anni, la linea ferroviaria Avellino – Rocchetta, al momento attiva da Rocchetta a Conza – Andretta – Cairano, dove si sono attestate le corse del Treno Storico di Fondazione FS, in doppia simmetrica D345.1142 + D343.1030… buona visione!
http://www.mizzica.net/?p=3585
“Prossima fermata” raccoglie dei momenti del treno turistico inserito nel cartellone dello Sponz Festival di Calitri (AV). Tratta: Conza-Andretta-Cairano e Rocchetta Sant’Antonio, Lacedonia. Emergono i racconti sia di chi ha lottato per la riapertura di questa tratta, sia di chi con molto entusiasmo è accorso a questo appuntamento per salire sul treno e rivivere dei ricordi di gioventù, sia di chi non ha voluto farsi sfuggire l’esperienza di viaggiare su di un treno turistico.
La Avellino-Rocchetta è la quarta ferrovia turistica più frequentata d’Italia. Il bilancio sull’anno 2017 diffuso da Fondazione Fs sul turismo ferroviario mostra segnali positivi per tutto il settore e incoraggia a lavorare sul progetto di recupero totale della ferrovia del De Sanctis.
Intanto perché complessivamente 130mila turisti hanno scelto, nel biennio 2016-17, i treni d’epoca di Fondazione FS per provare un’esperienza di viaggio lenta, scoprire scorci suggestivi d’Italia e luoghi ricchi di storia e cultura. Un +47% di corse effettuate rispetto al 2016, +53% di chilometri percorsi, ma anche +14% di turisti e oltre il doppio dei ricavi rispetto all’anno precedente per un incasso su tutto il territorio nazionale pari a 2 milioni e 200mila euro. Un trend positivo e in crescita che può aprire la strada a nuovi investimenti, anche alla luce della legge 128 del 2017 che individua, tra le linee prive di servizio di trasporto pubblico locale, quelle da adibire a ferrovie turistiche. Tra queste c’è anche la Avellino-Lioni-Rocchetta Sant’Antonio.
Ma delle nove linee ferroviarie riaperte in Italia all’esercizio turistico a partire dal 2014 attraverso l’iniziativa “Binari senza tempo”, sono due quelle campane. Oltre alla tratta irpina, figura nel progetto anche la Benevento-Boscoredole che passa per Pietrelcina.
E i numeri incoraggiano. La Avellino-Rocchetta si piazza al quarto posto della classifica delle linee più scelte dai turisti. In vetta spicca la Sulmona-Carpinone, detta anche la Transiberiana d’Italia – foto in basso da “Le rotaie”, con le sue 92 corse nel 2017 e i suoi 12.780 passeggeri. Al secondo posto troviamo la Asciano-Monte Antico tra le province di Siena e Grosseto, che di corse ne ha fatte 122 nello scorso anno per un totale di 7920 viaggiatori. Medaglia di bronzo per la Agrigento-Porto Empedocle, che attraversa la suggestiva Valle dei templi, con 92 corse e 4516 passeggeri.
Tutte e tre le linee sono state riattivate però nel 2014. La Avellino-Rocchetta invece, dopo un weekend di viaggi nell’agosto del 2016, ha ripreso a funzionare e in modo ancora parziale soltanto nella scorsa estate. La riapertura e il recupero dell’intero percorso è tuttora in divenire, domenica scorsa la consegna di ulteriori due stazioni: Cassano Irpino e Montemarano. Eppure nel 2017, con la tre giorni dello Sponz Fest Express e con il weekend del Treno delle castagne a Montella, la ferrovia irpina ha totalizzato 22 corse e 4484 viaggiatori. Quarto posto appunto nella classifica stilata da Fondazione Fs, ma se si prova fare una media per viaggio addirittura primo. Parliamo di biglietti venduti a pochi euro, in questa fase, ma che in presenza di servizi e un’offerta turistica qualificata sul territorio (a partire dalla predisposizione o meno di navette per collegare le stazioni ai luoghi di interesse) potrebbero anche costare qualcosa in più.
Numeri migliori anche della vicina Benevento-Boscoredole che con treni in partenza alternativamente da Salerno e Napoli consente di raggiungere il polo religioso di Pietrelcina, luogo natale di Padre Pio. 34 corse e 1304 viaggiatori totali per la linea sannito-molisana nel 2017. Dati sicuramente destinati a crescere per la presenza di un attrattore riconosciuto e riconoscibile come appunto il santo. Attrattore che manca alla Avellino-Rocchetta, dove però il modello del treno collegato a singoli eventi sembra avere buone potenzialità. Il boom oggi è sicuramente giustificato dalla novità, per gli anni a venire molto dipenderà da come amministrazioni e associazioni sapranno organizzarsi, fare rete e attivare canali promozionali, sulla scia ad esempio di quanto fatto per Montemarano con il Touring Club.
http://www.irpiniapost.it/ferrovie-turistiche-lirpinia-e-gia-quarta/
riapertuta completa